Gli autoveicoli metano sono piuttosto comuni nel nostro paese, grazie all’ottima rete di rifornimento e ai numerosi vantaggi in termini di consumi e rendimento.
Tra le principali preoccupazioni dell’industria automobilistica attuale c’è la necessità di rispettare le leggi, sempre più severe, in materia di inquinamento atmosferico. I limiti per l’omologazione dei motori di nuova generazione si fanno sempre più severi e anche per questo i costruttori rivolgono sforzi sempre maggiori allo sviluppo di propulsori con alimentazione alternativa. Una delle soluzioni che da tempo si è affermata nel panorama della trazione ‘green’ è l’utilizzo del gas, di solito in combinazione con un comune motore termico, in particolare GPL e metano.
Veicoli a metano bifuel, monofuel e aftermarket
Gli autoveicoli a metano sono particolarmente diffusi in Italia. Il nostro paese, infatti, vanta la più potente rete di rifornimento di tutta Europa, il che agevola non poco chi possiede una vettura che sfrutta questo sistema di alimentazione. Va però specificato che quando si parla di ‘auto a metano’ ci si può riferire tanto a modelli ‘adattati’ al di fuori del ciclo di produzione, ovvero equipaggiati successivamente con un impianto a metano, oppure a vetture già prodotte per supportare questo tipo di alimentazione; inoltre, esistono sia versioni ‘bi-fuel’ (ossia a doppio carburante) sia versioni che utilizzano solo il gas.
I primi rappresentano una soluzione particolarmente vantaggiosa. Il sistema bi-fuel viene installato su di un “veicolo concepito per funzionare con un solo carburante per volta, dotato di un serbatoio metano e, separato, un serbatoio benzina avente una capacità superiore a 15 litri“. Una volta esaurita la scorta di gas, è comunque possibile proseguire la marcia utilizzando il carburante tradizionale. Un veicolo a metano monofuel, invece, viene considerato “monocarburante e concepito essenzialmente per funzionare a CNG, dotato di un serbatoio metano e, separato, un serbatoio benzina per le situazioni di emergenza avente una capacità non superiore a 15 litri”, secondo il sito federmetano.it.
Per quanto riguarda i modelli ‘trasformati’, che in gergo tecnico si definiscono ‘aftermarket’, l’istallazione di un impianto a metano deve rispettare alcuni requisiti: presentare le stesse garanzie di un veicolo di serie, il posizionamento della valvola nel vano benzina o nel paraurti e assicurare le stesse prestazioni della motorizzazione a benzina.
Il bollo auto metano
I veicoli a metano, di qualsiasi genere, non sono esenti dal pagamento del bollo auto. Di contro, possono godere di agevolazioni e sconti che spesso sono regolati da normative applicate a livello locale, con eccezioni e specifiche che variano da Regione a Regione.
La normativa nazionale (Legge n. 449 del 27 dicembre 1997, Art. 17, comma 5) dispone la “riduzione del 75% della tassa automobilistica dei corrispondenti veicoli a benzina, per Autovetture e autoveicoli ad uso promiscuo omologati per la circolazione esclusivamente con alimentazione a GPL o gas metano, purché conformi alle direttive CEE in materia di emissioni inquinanti. Misura a tempo indeterminato“, come si apprende dal sito della Federmetano. In altre parole, i veicoli a metano monofuel pagano solo un quarto del bollo auto. Tale normativa, senza eccezioni di sorta, viene applicata in Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Valle d’Aosta e Veneto. Nelle altre regioni, esistono anche altre agevolazioni.
Le sette migliori auto a metano
Un numero sempre maggiore di aziende e costruttori offre, al fianco dei tradizionali allestimenti con motori benzina e diesel, anche versioni a metano. La possibilità di scelta, in tal senso, è piuttosto ampia, e viene incontro alle esigenze di una vasta fascia di mercato.
Tra le migliori auto a metano possiamo includere la FIAT Panda con motore 0.9 TwinAirTurbo che nell’allestimento Easy viene venduta ad un prezzo di listino di 16.000 euro; leggermente più cara un’altra offerta made in Italy, la Lancia Y – anch’essa con power unit da 0.9 litri TwinAir – in vendita a 17.140 euro.
In un range di prezzo non troppo differente rientra la Volkswagen Polo TGI (16.000 euro). L’azienda di Wolfsburg è uno dei costruttori che offre il maggior numero di opzioni, con la Volkswagen Up! Eco (motore da 1.0 l) disponibile già a 13.250 euro e la Golf GTI in vendita a 23.250 euro.
Il Gruppo Volkswagen è presente nel segmento delle vetture a metano anche con brand secondari quali SEAT e Skoda. La casa spagnola offre la Mii Ecofuel a soli 13.150 euro mentre la Citigo G-Tec dell’azienda di Praga rappresenta forse la scelta migliore dal punto di vista esclusivamente economico, con un prezzo di listino pari a 12.910 euro.
La manutenzione di autoveicoli a metano
Dal punto di vista tecnico, la manutenzione di un veicolo a metano non si discosta particolarmente da quella di un’auto con alimentazione a benzina o diesel. Ovviamente, le bombole dell’impianto a metano devono essere tenute sotto controllo e fatte revisionare periodicamente. Per effettuare la revisione delle bombole del metano bisogna rivolgersi a strutture specializzate, tenendo presente che le scadenze dei controlli variano a secondo della tipologia di omologazione dell’impianto. Va inoltre ricordato che la revisione auto non coincide con la revisione delle bombole e viceversa: si tratta di due adempimenti diversi.
Auto a metano 2018: i modelli in vendita
L’offerta di auto a metano è in buona parte firmata dal Gruppo Volkswagen: diversi brand del colosso tedesco offrono infatti una discreta scelta di varianti a metano dei propri modelli di gamma. L’offerta made in Italy si limita ai marchi FIAT, Lancia e DR, mentre la concorrenza tedesca annovera anche Opel. Di seguito, l’elenco completo (tratto dal sito federmetano.it):
- Audi A3 Sportback 1.4 TFSI g-tron (versione s-tronic), terza serie
- Audi A4 Avant 2.0 TFSI g-tron (versione s-tronic)
- Audi A5 Sportback 2.0 TFSI g-tron (versione s-tronic)
- DR 4 1.6
- DR 5 1.6 da 126 CV
- DR 6 1.5 Turbo
- DR evo5 1.6 126 CV, Cross
- FIAT 500L 0.9 TwinAir Turbo Natural Power
- Fiat 500L Wagon 0.9 TwinAir Turbo Natural Power
- Fiat Panda 0.9 TwinAir Turbo Natural Power, 3° serie
- Fiat Punto 1.4 8V Natural Power, 4° serie
- Lancia Ypsilon Ecochic 0.9 Twin Air 80 CV, 3° serie
- Opel Astra 1.4 T 110 CV EcoM
- Opel Astra 1.4 T 110 CV EcoM ST
- Opel Zafira Tourer 1.6 EcoM 150 CV, 3° serie
- Seat Ibiza 1.0 TGI 5 posti
- Seat Leon 1.4 Station TGI (versione DSG)
- Seat Leon 1.4 TGI (versione DSG)
- Seat Mii 1.0 68 CV (50kW) Ecofuel
- Skoda Citigo 1.0 G-Tec (monofuel)
- Skoda Octavia 1.4 TSI (versione DSG) G-Tec, 3° serie
- Skoda Octavia 1.4 TSI (versione DSG) Wagon G-Tec, 3° serie
- Volkswagen Eco UP 1.0 (monofuel)
- Volkswagen Golf 1.4 TGI (versione DSG) BlueMotion, 7° serie
- Volkswagen Golf Variant 1.4 TGI (versione DSG) BlueMotion, 7° serie
- Volkswagen Polo 1.0 TGI
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